Due opere completamente alla volontà di Dio che dominano la città di Prato, proprio sulla via che porta alla tomba di Curzio Malaparte.
Siamo nella località de “Le Sacca”, una zona piena di campi coltivati ad ulivi e boschi di estrema bellezza.
Siamo nella località de “Le Sacca”, una zona piena di campi coltivati ad ulivi e boschi di estrema bellezza.
La villa che allo sguardo è come un “cazzotto in un occhio”: si chiama “Villa Le Sacca”; è un edificio pieno di storia che risale al 1300 quando, in questo luogo sorgeva il Monastero francescano di Santa Margherita di Gambarondoli che fu venduto agli Olivetani nel 1400. Dopo la sua soppressione fu donato dal Granduca di Toscana al Collegio Cicognini.
Tutte le sue opere del Trecento, adesso non ci sono più. O meglio, sono crollate; come, ad esempio, gli ornamenti, le cantine, i camini, quello che fu un bellissimo refettorio, la sala capitolare con lineamenti gotici e la chiesa, di cui vi è una corpo scheletrico.
Internamente alla chiesa vi era un bellissimo affresco ove vi era dipinto un crocifisso, fortunatamente conservato nell’attuale Collegio Cicognini nell’attuale piazza del centro storico pratese.
Tutte le sue opere del Trecento, adesso non ci sono più. O meglio, sono crollate; come, ad esempio, gli ornamenti, le cantine, i camini, quello che fu un bellissimo refettorio, la sala capitolare con lineamenti gotici e la chiesa, di cui vi è una corpo scheletrico.
Internamente alla chiesa vi era un bellissimo affresco ove vi era dipinto un crocifisso, fortunatamente conservato nell’attuale Collegio Cicognini nell’attuale piazza del centro storico pratese.
Adesso la struttura è completamente chiusa al pubblico con cordoli rossi legati a pali che circumnavigano la struttura in modo che nessuno vi possa penetrare all’interno. Qui negli anni ’50 venivano svolte, durante la notte, delle messe nere. Questa struttura, sembra, che possa cambiare padrone, ma non si ha un progetto ufficiale di cosa possa nascerci.
Il secondo edificio, invece, dista 150 metri da quello di cui ho appena parlato; raggiungibile dalla strada sterrata retrostante a Villa Le Sacca esso appare cadente.
Anche questa struttura è una villa ed il suo nome è Villa Carlesi Fossombroni (detta anche Bellavista).
La villa risale all’ultimo quarto dell’800 e, come da immagini, le sue condizioni, non appaiono rassicuranti; stato di abbandono, fili sospesi ai muri, porte e finestre che non promettono niente di buono, il sottoscala con rifiuti e sporcizia e la ringhiera della scale completamente un ammasso di ruggine pendente.
Tutte le volte che salgo a Le Sacca… a me piange il cuore!
Anche questa struttura è una villa ed il suo nome è Villa Carlesi Fossombroni (detta anche Bellavista).
La villa risale all’ultimo quarto dell’800 e, come da immagini, le sue condizioni, non appaiono rassicuranti; stato di abbandono, fili sospesi ai muri, porte e finestre che non promettono niente di buono, il sottoscala con rifiuti e sporcizia e la ringhiera della scale completamente un ammasso di ruggine pendente.
Tutte le volte che salgo a Le Sacca… a me piange il cuore!
Foto del reportage:
Foto 1,6 – Villa Le sacca
Foto 7,10 – Villa Carlesi Fossombroni (Bellavista)
Foto 1,6 – Villa Le sacca
Foto 7,10 – Villa Carlesi Fossombroni (Bellavista)
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