Nella splendida cornice di Sant’Ippolito si è svolta l’8 marzo (sabato) la 438ª edizione del Carnevalino di Sant’Ippolito.
L’evento, nato nel 1576 a causa di una carestia che colpì la contea di Vernio sotto la famiglia Bardi, ricorda la nascita della “Compagnia dell’Aringa”, che sfamò i cittadini con pane e aringhe.
Adesso sono cambiate molte cose; in mattinata i componenti della compagnia sono andati a prelevare i lavoratori nei campi vicini per portarli a mangiare, cosa che adesso non accade: le aringhe sono state sostituite con acciughe.
L’evento si apre con una parata in costume per la via principale del paese; apre il comune di Vernio con a capo il sindaco Paolo Cecconi, poi seguono le rappresentative dei comuni gemellati con Vernio, ossiaMarchin (Belgio), Jettingen (Germania), Senones (Francia) e Celenza sul Trigno.
Adesso sono cambiate molte cose; in mattinata i componenti della compagnia sono andati a prelevare i lavoratori nei campi vicini per portarli a mangiare, cosa che adesso non accade: le aringhe sono state sostituite con acciughe.
L’evento si apre con una parata in costume per la via principale del paese; apre il comune di Vernio con a capo il sindaco Paolo Cecconi, poi seguono le rappresentative dei comuni gemellati con Vernio, ossiaMarchin (Belgio), Jettingen (Germania), Senones (Francia) e Celenza sul Trigno.
La manifestazione prosegue poi col cambio della guardia ed i discorsi del sindaco e della rappresentante della compagnia, per poi passare alla distribuzione della pasta (completamente gratuita) ai partecipanti all’evento.
Durante il corteo viene poi portato a mano, retto da una specie di barella, il Re Carnevale, un pupazzo a forma di contadino con tazza in mano e cappello, che verrà poi bruciato nella piazza della Pieve a notte fatta.
Vi è anche stato un concerto eseguito dal coro di Jettingen.
Durante le celebrazioni, era stata anche organizzata una visita alla Pieve di Sant’Ippolito e Cassiano, ricca di opere d’arte.
Durante il corteo viene poi portato a mano, retto da una specie di barella, il Re Carnevale, un pupazzo a forma di contadino con tazza in mano e cappello, che verrà poi bruciato nella piazza della Pieve a notte fatta.
Vi è anche stato un concerto eseguito dal coro di Jettingen.
Durante le celebrazioni, era stata anche organizzata una visita alla Pieve di Sant’Ippolito e Cassiano, ricca di opere d’arte.
Un “carnevale”, se così possiamo chiamarlo, che regala emozione e divertimento sia agli adulti che ai bambini.
Le foto del reportage:
Foto 1 – foto di gruppo con i sindaci di Vernio, Celenza, Marchin, Jettingen e i rappresentanti di Senones;
Foto 2 – la pieve durante la festa;
Foto 3 – due giovani tamburini;
Foto 4 – mascherine;
Foto 5 – la banda di Marchin;
Foto 6 – figuranti di Celenza sul Trigno;
Foto 7 – Re Carnevale;
Foto 8 – tamburino della “Compagnia dell’Aringa”;
Foto 9 – rappresentante della compagnia con cuscino e pergamene;
Foto 10 – distribuzione della pasta al popolo…affamato!
Foto 1 – foto di gruppo con i sindaci di Vernio, Celenza, Marchin, Jettingen e i rappresentanti di Senones;
Foto 2 – la pieve durante la festa;
Foto 3 – due giovani tamburini;
Foto 4 – mascherine;
Foto 5 – la banda di Marchin;
Foto 6 – figuranti di Celenza sul Trigno;
Foto 7 – Re Carnevale;
Foto 8 – tamburino della “Compagnia dell’Aringa”;
Foto 9 – rappresentante della compagnia con cuscino e pergamene;
Foto 10 – distribuzione della pasta al popolo…affamato!
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