Presso la Pieve di San Pietro, nella frazione signese di Lecore, è stato realizzato uno dei presepi più belli e completi della Toscana. Il presepio occupa tutta l’abside della chiesa ed è stato realizzato da Sauro Mari ed un folto gruppo di parrocchiani e non; ogni anno viene rifatto completamente scegliendo un tema diverso.
Nell’edizione 2013-2104 si è scelto il tema “Alza lo sguardo oltre la nebbia”, ispirato ad un evento avvenuto aLourdes in Francia.
Il Significato
Ognuno di noi ha sperimentato nella propria vita la nebbia che entra in noi di fronte al dolore, alle contraddizioni che brulicano in noi, i limiti che abbiamo o ci creiamo. Spesso non crediamo agli affetti profondi, ai veri sentimenti, all’amicizia sincera e ci porta a vivere una vita grigia e senza senso, dove ci sentiamo nascosti da una folta foschia per la solitudine e la tristezza in cui stiamo.
Se alziamo lo sguardo oltre la nebbia, possiamo osservare le mani di Dio e vedere il futuro che ci attende, un orizzonte che ci ridarrà nuova carica e speranza, vedere una nuova luce che ci guidi, uscire dal dubbio e dall’indecisione aprendo così la porta verso la realtà che ci circonda.
Ognuno di noi ha sperimentato nella propria vita la nebbia che entra in noi di fronte al dolore, alle contraddizioni che brulicano in noi, i limiti che abbiamo o ci creiamo. Spesso non crediamo agli affetti profondi, ai veri sentimenti, all’amicizia sincera e ci porta a vivere una vita grigia e senza senso, dove ci sentiamo nascosti da una folta foschia per la solitudine e la tristezza in cui stiamo.
Se alziamo lo sguardo oltre la nebbia, possiamo osservare le mani di Dio e vedere il futuro che ci attende, un orizzonte che ci ridarrà nuova carica e speranza, vedere una nuova luce che ci guidi, uscire dal dubbio e dall’indecisione aprendo così la porta verso la realtà che ci circonda.
Il presepio
Occupa l’ interna abside della chiesa ed è stato creato utilizzando, solo per le case, oltre 200 scatole di gelato recuperato dai supermercati di Signa, Campi Bisenzio, Poggio a Caiano, Carmignano e Prato, senza considerare tutte le altre scatole utilizzate per la costruzione della struttura del presepio.
Occupa l’ interna abside della chiesa ed è stato creato utilizzando, solo per le case, oltre 200 scatole di gelato recuperato dai supermercati di Signa, Campi Bisenzio, Poggio a Caiano, Carmignano e Prato, senza considerare tutte le altre scatole utilizzate per la costruzione della struttura del presepio.
Il presepio è di tipo meccanico ed ogni personaggio si muove grazie ad un motorino singolo.
Tra i personaggi più riusciti vi è sicuramente Maria che culla il Bambino; l’altalena che dondola un bambino; il bambino che fa la pipì nel laghetto. Interessanti i mestieri, come il fabbro che martella, la donna che fa il bucato, la vasaia che crea un vaso, il fruttivendolo che fa il gesto di richiamare l’ attenzione dei passanti, la donna che fila la lana, il pizzaiolo che inforna una margherita, etc.
Gli ideatori hanno anche creato un vero ristorante pizzeria ove ogni personaggio, il cameriere, i clienti, si muovono assumendo dei gesti. Vi sono fontane che sgorgano acque fresche, laghetti, cascatelle, pescatori, ma descrivere minuziosamente ogni personaggio richiederebbe molto più spazio.
Ivi sono raccontate anche storie della Bibbia come Zaccheo, l’aguzzino di Gerico a cui Gesù passando chiede di andare a casa sua cambiandogli la vita prendendo iniziativa su di lui.
Un presepio estremante scenografico dato dalle luci e soprattutto dall’emissione di fumo bianco simile alla nebbia.
Tra i personaggi più riusciti vi è sicuramente Maria che culla il Bambino; l’altalena che dondola un bambino; il bambino che fa la pipì nel laghetto. Interessanti i mestieri, come il fabbro che martella, la donna che fa il bucato, la vasaia che crea un vaso, il fruttivendolo che fa il gesto di richiamare l’ attenzione dei passanti, la donna che fila la lana, il pizzaiolo che inforna una margherita, etc.
Gli ideatori hanno anche creato un vero ristorante pizzeria ove ogni personaggio, il cameriere, i clienti, si muovono assumendo dei gesti. Vi sono fontane che sgorgano acque fresche, laghetti, cascatelle, pescatori, ma descrivere minuziosamente ogni personaggio richiederebbe molto più spazio.
Ivi sono raccontate anche storie della Bibbia come Zaccheo, l’aguzzino di Gerico a cui Gesù passando chiede di andare a casa sua cambiandogli la vita prendendo iniziativa su di lui.
Un presepio estremante scenografico dato dalle luci e soprattutto dall’emissione di fumo bianco simile alla nebbia.
Orari
Il presepio è aperto solo il sabato (17.00-19.00) e la domenica (15.00-19.00) ed i giorni festivi con lo stesso orario della domenica. Chiude il 26 gennaio.
Il presepio è aperto solo il sabato (17.00-19.00) e la domenica (15.00-19.00) ed i giorni festivi con lo stesso orario della domenica. Chiude il 26 gennaio.
Come arrivarci
Lecore si raggiunge in diversi modi:
Da Prato: raggingere Poggio a Caiano, immettersi nella statale pistoiese in direzione di Firenze, a Sant’Angelo a Lecore svoltare per Villa Castelletti.
Lecore si raggiunge in diversi modi:
Da Prato: raggingere Poggio a Caiano, immettersi nella statale pistoiese in direzione di Firenze, a Sant’Angelo a Lecore svoltare per Villa Castelletti.
Da Firenze: prendere la statale pistoiese fino a Sant’Angelo a Lecore e qui prendere per Villa Castelletti.
Da Pisa, Empoli, Pontedera: uscire a Lastra a Signa, prendere la circonvallazione di Signa. Al semaforo prendere la strada che sale. Dopo 3 chilometri sarete a Lecore.
Direzione Viareggio, Lucca Montecatini-Terme, Pistoia: uscire a Pistoia e prendere la statale pistoiese fino aSant’Angelo a Lecore e qui prendere per Villa Castelletti.
Per chi viene dalla zona di Arezzo, Siena uscire a Firenze Scandicci, prendere la FI-PI-LI ed uscire a Lastra a Signa, poi seguire le indicazioni di chi proviene da Pisa.
Per chi viene dalla zona di Arezzo, Siena uscire a Firenze Scandicci, prendere la FI-PI-LI ed uscire a Lastra a Signa, poi seguire le indicazioni di chi proviene da Pisa.
Foto 1-9: presepe meccanico di Lecore;
Foto 10: la Pieve di San Pietro.
Foto 10: la Pieve di San Pietro.
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