Immerso in uno scenario empireo, il Lago di Tovel (comune di Tuenno) mostra le sue limpide acque.
Un lago che fino alla metà degli anni ’60 aveva una caratteristica davvero unica e suggestiva; le sue acque avevano un colore rosso dovuto ad un alga (Glenodinium sanguineum).
L’alga ancora è presente sul fondale del mare, ma le restrizioni dovute al Parco Naturale Adamello-Brenta ha portato la morte di questa alga.
Qui vi era un fluente pascolo e gli animali, abbeverandosi, rinvivivano questa alga per dargli un colore rossiccio.
Un lago che fino alla metà degli anni ’60 aveva una caratteristica davvero unica e suggestiva; le sue acque avevano un colore rosso dovuto ad un alga (Glenodinium sanguineum).
L’alga ancora è presente sul fondale del mare, ma le restrizioni dovute al Parco Naturale Adamello-Brenta ha portato la morte di questa alga.
Qui vi era un fluente pascolo e gli animali, abbeverandosi, rinvivivano questa alga per dargli un colore rossiccio.
A questo colore è legata anche una leggenda.
Secondo una leggenda locale anticamente viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell’ultimo re diRagoli: essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti, ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l’ennesima volta mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi dall’arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all’attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente
Secondo una leggenda locale anticamente viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell’ultimo re diRagoli: essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti, ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l’ennesima volta mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi dall’arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all’attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente
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