domenica 2 novembre 2014

Alta Valle del Carigiola

Un tracciato che va fatto a piedi e che necessita almeno una giornata intera.
Raggiungiamo il ponte sul Torrente Carigiola provenienti da Vernio e parcheggiamo sulla destra, appena dopo il cartello che indica l’inizio del comune di Cantagallo, ove inizia anche una strada bianca: qui iniziamo a percorrere a piedi (o in mountain bike) il sentiero.
Dopo 500 metri vi è un sentiero che scende verso il torrente; esso porta al Mulino di Battibecco, un mulino ormai abbandonato, sito sulla riva destra del torrente in comune di Vernio.
Ritornati sulla strada sterrata iniziamo a salire finchè non troviamo un bivio che volge a sinistra; dopo una breve salita possiamo passeggiare nel borgo di Sanguineta, che prende il nome da una violenta battaglia qui disputata.
Ritornati sulla strada bianca continuamo a salire fino a che non arriviamo alle prime case di Peraldaccio; uno stretto sentiero che passa nel paese, ci condurrà nel bosco.
Appena la radura si apre possiamo ammirare il Mulino della Menica; dopo pochi metri troviamo, forse, il mulino più importante della valle (Mulino di Donato)
Questo mulino, anticipato da un ponte romano, si caratterizza da due torrette alla sua estremità; dietro le vasche che alimentavano le macchine.
Oggi, purtroppo non è più in uso ed è anche abbandonato.
Il nostro itinerario ci fa ripercorrere la strada all’inverso fino a tornare alla strada bianca; qui voltiamo a destra fino a raggiungere un gruppo di case.
Questo blocco faceva parte di un altro interessante mulino, che oggi è stato recuperato; a destra scendiamo nel cuore del mulino (Mulino di Genesio), da dove è anche possibile osservare una cascatella e possiamo ammirare il torrente dal Ponte alla Trave.
Risaliti fino all’altro gruppo di case, possiamo ammirare le infinite edicole votive e le fontanelle che caratterizzano le abitazioni, indi, proseguiamo sul sentiero che ci porterà a visitare le Cascate del Cigno Bianco, una serie di salti immersi nella natura.
Il sentiero nel bosco, ci indurrà poi, a riattraversarlo; dopo 15 minuti arriviamo nel borgo più grande del nostro itinerario (Gavigno).
Il borgo propone, oltre alle fontane e alle splendide abitazioni in muratura, che portano al periodo medioevale, un ponte romano nascosto in parte dall’erba e un oratorio con monumento ai caduti di faccia alla chiesetta.
Il paese ospita, nei periodi estivi, un’infinità di sagre; per chi volesse pranzare, a pochi metri vi è un buonissimo ristorante, appena passata una fontana chiamata I Piani.
Proseguendo lungo quella strada bianca ritorneremo al Ponte Scolmatoio dove abbiamo lasciato la nostra vettura.
Le foto del reportage:
Foto 1 – Sanguineta;
Foto 2 – Mulino della Menica;
Foto 3 – Mulino di Donato;
Foto 4 – Peraldaccio;
Foto 5 – Mulino di Genesio;
Foto 6 – cascata principale del Cigno Bianco;
Foto 7 – vicolo di Gavigno;
Foto 8 – veduta di Gavigno;
Foto 9 – ponte romano a Gavigno;
Foto 10 – Oratorio di Sant’Agostino a Gavigno.
© Riproduzione Riservata

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